il padre e la fondazione delle famiglia

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dal sito www.abbywrightillustration.com
         Nel giorno della festa del papà alcune riflessioni su questo ruolo in continua definizione, concentrandomi in particolare sulla funzione svolta nelle primissime fasi della nascita della famiglia. In particolare riprendo una mia precedente nota, pubblicata in occasione della partecipazione al convegno “Con i genitori 2017”, evento diretto a psicologi, pediatri, operatori del settore pubblico e altre figure che costituiscono la rete professionale e sociale nel settore.

        L’intervento curato dalla professoressa Bruschweiler-Stern ha portato al centro la triade madre-padre-figlio come squadra essenziale e complementare per la fondazione della famiglia. Nadia Bruschweiler-Stern, specializzata in Pediatria e in Psichiatria pediatrica, fondatrice e direttore del Centre Brazelton Suisse, insieme al marito Daniel Stern, ha condotto ricerche nel campo dello sviluppo infantile considerate un riferimento nella letteretura scientifica di settore.

      Innanzitutto mi preme specificare che la paternità e la maternità sono da intendersi come due funzioni psicologiche e non caratteristiche riconducibili al sesso dei genitori. Secondo la relatrice non bisogna confondere la complementarietà tra funzione paterna e funzione materna, auspicabile per una dinamica familiare di base, con l’interscambiabilità. I genitori hanno ruoli diversi e complementari, la Bruschweiler-Stern ha sottilineato il potenziale confusivo di certe tendenze che spingono ad una “maternizzazione” del padre. Il modello dei coniugi Stern propone una schematizzazione delle principali differenze tra i sistemi mentali tipici dei due genitori, le cosiddette “costellazioni”. Alcuni dei temi psicologici più ricorrenti nella costellazione materna sono:
  • acquisizione di una nuova responsabilità, caratterizzata dalla preoccupazione per essere in grado di provvedere al benessere e crescita del bambino. La mamma, in gravidanza, si pone domande quali: “come saprò quando avrà fame? Come saprò quando soffrirà o proverà dolore?”;
  • fondazione di un legame unico di amore e attaccamento. Domande tipiche: “l’amerò? Saprò amarlo? Lui/lei mi amerà? Saprò essere sua madre?”;
  • costruzione di una rete di madri, come relazioni di sostegno reciproco;
  • riorganizzazione della propria identità, fare i conti con le priorità precedenti quali ambizioni lavorative, vita sociale e altre.
Su questo ultimo punto viene individuato una importante area di supporto psicologico per la donna in questa delicata fase. Il sostegno sarà mirato ad integrare le caratteristiche della nuova identità materna con quelle precedenti.

        La costellazione paterna si caratterizza per un senso di responsabilità più ampio e flessibile, meno legato al concetto di legame unico col neonato: il tema centrale è di proteggere la diade madre-figlio. Il ruolo del padre diventa essenziale per regolare le emozioni negative e ansiose che la madre può vivere nel dover affrontare temi esistenziali così delicati come quelli enunciati nel costrutto di costellazione materna. Alcune aree di intervento psicologico possono riguardare il sostegno ai padri che si sentono esclusi dall’esclusività della diade madre-figlio, oppure che vivono con pressione la presenza di altre figure accudenti (es. nonni materni), in sintesi tutto ciò che possa causare una distanza nella coppia genitoriale.

      Dal punto di vista psicologico la genitorialità nasce molto prima del parto. Gli Stern, nelle loro pubblicazioni, individuano una serie di fantasie (che il figlio sia sano, bello, intelligente, ricco, famoso, etc) e paure (timori che sia malato, divenire violento, che debba affrontare tematiche sensibili come quelle transgender, etc) che entrambi i genitori possono sviluppare nelle loro aspettative. Nelle madri, data la fusione biologica col bambino nella gravidanza, queste saranno molto più forti e la funzione paterna di regolazione emotiva diviene fondamentale sin da questa prima fase.
Alla nascita subentra la realtà e le priorità cambiano. Dopo soli 40 secondi si incontrano gli sguardi madre-nascituro e la triade familiare si trova ad affrontare la prima delicata dinamica.

Bibliografia suggerita:

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